Considerazioni di fine estate

 ….E così si ricomincia, come annunciava Gianluca col suo articolo di riapertura del blog fermo da un po’ di mesi, che ha dato un po’ la sveglia a tutti.
Allora qualche considerazione su questi mesi di assenza dal nostro blog, ma non assenza politica, anzi……
L’estate stà finendo, e una volta si diceva, riaprono le fabbriche, ora non è proprio così e non per tutti comunque.

La soluzione della crisi che era stata prevista per il 2010 ora è stata posticipata al 2011 con una ripresa molto lenta e forse anche senza occupazione, chi lavora dovrà lavorare di più, e chi non lavora deve sperare che i soldi per gli ammortizzatori sociali continuino a esserci.

Come dicevo le grosse aziende (vedi FIAT ) riaprono i cancelli anche se al momento della riapertura hanno già in previsione per settembre cassa integrazione, ma l’Omsa non riapre più, come tante altre aziende, i dati della cassa integrazione sono drammatici come testimoniano le ore in aumento, cresce anche la mobilità, significa che alcune aziende hanno usato già tutta la cassa integrazione che avevano a disposizione e si avviano alla chiusura.

Io sono fra quelli che a settembre non sono rientrato, sono entrato in mobilità , anche nelle nostre realtà la crisi comincia a farsi sentire, le aziende che sembravano più solide cominciano a soffrire, nella mia ex azienda Saint- gobain di Casola, in 9 persone non siamo rientrati, chi per pensionamento e chi per mobilità, siamo circa il 10% del personale di stabilimento.

Io sono stato un “fortunato” dal 72 ho lavorato in maniera ininterrotta, ho maturato i 3 anni di mobilità che mi permettono di arrivare, oggi, alla “finestra” pensionistica, per cui mi sono potuto permettere di fare la scelta di mobilità affinchè nello stabilimento possano rimanere quei giovani che da anni vanno avanti con contratti a tempo.

In futuro quanti altri potranno farlo?

È così entriamo nel merito delle questioni che si sono delineate negli ultimi mesi. Con la crisi di cui parlavo prima e che non so come faccia la gente ad arrivare a fine mese con cassa integrazione o mobilità ( delle quale si pagano anche le trattenute) a 700/800 euro al mese, a queste persone andrebbe dato il premio Nobel dell’economia, perche sfido qualunque economista a fare meglio per poter mangiare tutti i giorni.

Ebbene in questo periodo dove le politiche verso il lavoro e lo sviluppo dovrebbero essere al primo posto dell’agenda del governo, da ben 128 giorni manca il ministro dello sviluppo economico, quasi a dimostrare la volontà del governo di abbandonare a se stessa la gente che perde il posto, dimostrando che gli interessi del governo sono altri.

Gli interessi principali sono quelli delle leggi ad personam, per salvare il capo del governo da processi e magari anche i ministri, si veda la nomina e le dimissioni di Brancher nel giro di una decina di giorni, per non essere processato, addirittura si sono inventate deleghe ministeriali, cambiate più volte in pochi giorni.
L’altra cosa che ha caratterizzato questa estate è stato lo scontro fra Berlusconi e Fini che dato il via alla fine del partito del predellino, con un Fini che vuole costruire una destra europea che in Italia manca da sempre, mentre Berlusconi vuole continuare con un partito fatto di vassallaggio nei suoi confronti, dove ancora da industriale vuole “comandare” e non governare in Italia e farsi le leggi che più lo interessano.

E in questi frangenti ciò che più mi ha infastidito è stato il silenzio assordante di una opposizione parlamentare che tutto quello che ha saputo proporre è stato un’alleanza da Di Pietro a Fini per fare una nuova legge elettorale e una legge sul conflitto di interessi.

Non sarebbe forse meglio invece ricominciare dal lavoro, dal mettere in campo una politica di sviluppo che possa alleviare i problemi delle persone.
Non sarebbe forse meglio tornare a mettere in primo piano i problemi che toccano la gente comune.

Già, perché con gli ultimi decreti del governo di luglio è stato detto che i cittadini non pagavano niente di tasca propria, ma invece non è proprio così, e poco è stato detto o fatto per fare in modo che non passassero.
Intanto con questi decreti è stata fatta la più grande riforma pensionistica degli ultimi tempi e il tutto passato in sordina, infatti se da una parte si dice che i 40 anni non sono stati toccati dal mese di luglio per avere la finestra pensionistica ne servono 41.

I tagli alle regioni sulla sanità si ripercuoteranno in minori servizi, liste d’attesa più lunghe, ricorso ai privati e quindi maggiori spese per i cittadini, e peggiore qualità della vita.

Un nuovo governo dovrebbe già nelle sue prime attività riprendere il ruolo che gli spetta di garante e di mediatore nei riguardi delle aziende e dei lavoratori, mentre c’è stato un’assenza che ha pesato moltissimo negli ultimi mesi, dando la possibilità agli industriali di fare i loro comodi.
Solo per citare alcuni episodi che hanno lasciato solo la CGIL e la FIOM, referendum a Pomigliano, o lavorate come dice il padrone del vapore o si va in Serbia a produrre.
E cosa dice il padrone del vapore ? dice che i diritti devono rimanere fuori dalla porta, che è l’azienda che decide senza confrontarsi, e questo lo dimostra con il licenziamento dei tre operai di Melfi che hanno partecipato a un’iniziativa a Pomigliano, e quando questi sono stati reintegrati dal giudice del lavoro, l’azienda non li ha fatti tornare al proprio posto di lavoro.
Non paghi di questo hanno chiesto alla FEDERMECCANICA di disdire il contratto nazionale o la Fiat sarebbe uscita dall’organizzazione.
E così è stato, e questo lo chiamano nuovo, questo più che nuovo, più che portaci in pieno nel terzo millennio, ci porta dritti dritti nel 1800, dove i lavoratori erano tenuti in condizioni di quasi schiavitù, e dove chi si ribellava o scioperava veniva sistematicamente messo alla porta.

A questo punto mi auguro che al più presto la sinistra sappia costruire un’idea di una società, nuova, diversa e che non sia solo come è stato fatto negli ultimi anni, cioè un po’ migliore di quello che propone la destra, ma che sia un’idea di società che possa vincere culturalmente il prossimo scontro elettorale con la destra.
Degli ultimi giorni la notizia dell’uccisione di Angelo Vassallo sindaco di Pollica nel Cilento, ucciso dalle mafie per il suo modo onesto di governare, che non voleva sottostare alle imposizioni di clan, ma che voleva governare la cosa pubblica nell’interesse dei cittadini.

Già le mafie, nel nostro immaginario la mafia esiste solo al sud in alcune regioni, ma forse se abbiamo guardato i giornali di questi mesi estivi o ascoltato le edizioni locali dei telegiornali, ci accorgiamo che anche l’Emila Romagna è terra di conquista di mafie, sono loro che oggi hanno montagne di soldi da riciclare e forse, molti sono rientrati grazie allo scudo fiscale, e in un momento in cui la liquidità è diventata merce rara e le banche faticano a prestare soldi ad aziende che hanno difficoltà, finisce che ….
Sarebbe bene cominciare a parlarne anche da noi.

Francesco Rivola
portavoce SEL valle del Senio

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