La protesta è uno squarcio di luce

Che cosa è il berlusconismo?
E’ il  disinvolto e cinico capovolgimento  della realtà, spesso aiutato dal controllo dei media. E’ quello che sta avvenendo in questi giorni con la legge Gelmini.
I ricercatori e gli scienzati salgono sui tetti con i loro miserabili stipendi ed eccoli diventare in un improvviso paradosso, i baroni dell’universita’ italiana.
Badate bene, per la Gelmini e il governo i ricercatori  sono i baroni, non coloro che pensavano o che stanno pensando in qualche ateneo del Nord di concedere la laurea ad honorem al ministro Bossi (non si sa bene peraltro, in base a quale merito scientifico).

La Gelmini insieme a Tremonti annuncia in pompa magna che presto arriverà un miliardo di euro per le università. E i fondi del finanziamento ordinario del 2010 quando arriveranno negli atenei italiani?
Avete capito bene: non parlo dei fondi per il 2011, ma di quelli del 2010 che a dicembre di quest’anno non sono stati ancora ripartiti e inviati agli atenei. Una vicenda di un’enormità clamorosa, nel silenzio generale.

La Gelmini denuncia ai quattro venti che nell’università italiana si spreca. Che esistono ben 95 università, ci sono (o meglio c’erano) più di 320 sedi distaccate (spesso per compiacere il notabile politico di turno), ci sono (o meglio c’erano) 5.000 corsi di laurea.
Ma il ministro Gelmini quale location utilizza  per la sua denuncia pubblica? Utilizza le telecamere, a Milano, di fianco all’attuale sindaco Letizia Moratti che è l’autrice in un precedente governo Berlusconi dell’aumento degli atenei, delle sedi distaccate, della proliferazione del corsi di laurea.

Bastano solo questi tre esempi lampanti per dire che hanno ragione da vendere quei ragazzi, quei ricercatori, quei docenti che ancora oggi lanceranno il loro grido di dolore alle forze politiche affinché il Parlamento fermi una legge inutile e dannosa.
Sì, quei ragazzi e ragazze, quei docenti, quei ricercatori sono uno squarcio di luce nella notte berlusconiana. Sono l’Italia migliore.

Nichi Vendola

30 Novembre, Giornata mondiale CONTRO la pena di morte

Perche' si uccidono le persone che hanno ucciso altre persone?
Per dimostrare che le persone non si debbono uccidere?

Norman Mailer

Programma VINCERE PER CAMBIARE, CAMBIARE PER VINCERE

Viviamo in una provincia dalle grandi potenzialità, che ne hanno fatto un luogo di benessere diffuso, grazie al lavoro nostro e delle generazioni che ci hanno preceduto, alla ricchezza dei nostri territori, alle scelte di una politica che in passato ha saputo guardare alto e lontano.

Oggi non possiamo tuttavia nasconderci un senso di incertezza, di vago timore, quasi che la pesantezza della crisi abbia incontrato la stanchezza di chi “ha già dato”, e vorrebbe solo godersi i frutti di anni di fatiche.
Mancano le visioni, i grandi progetti e la capacità di farli diventare impegno collettivo, manca la politica.
Noi amministriamo, quasi che il nostro dovere sia solo quello di tramandare intatto o quasi a chi verrà il grande patrimonio ereditato da chi ci ha preceduto.
Dimenticando ciò che accadde al servo che nascose in una buca il talento che gli era stato affidato in custodia.

La nostra è un’epoca di grandi sfide. Ciò che cambia intorno a noi è il mondo. Nella fucina della crisi globale emergono nuovi, grandi protagonisti, si prepara la fine dell’era del petrolio, immense migrazioni attraversano i paesi, ridisegnandone identità e lineamenti. Di questo vediamo i segni nel panorama che cambia intorno a noi, nelle nostra città, nei nostri distretti industriali, nei freddi numeri della contabilità economica.
Mai come oggi la sfera di cristallo è opaca, ma il messaggio è chiaro. Il futuro appartiene a chi da oggi avrà il coraggio di guardarlo in faccia e affrontarlo a viso aperto, costruendo da oggi il cambiamento.
Non si può fare in solitudine, non si può fare sigillandosi nelle proprie case in attesa che passi la tempesta.
La Provincia non può rinchiudersi nella provincia.

E’ grande il bisogno di politica, di governo, di sinistra. Il nostro programma non è il libro dei sogni, ma è percorso da un sogno. Se non lo fosse, se si trattasse di un’operazione di marketing, di un patchwork di idee alla moda, di una sequela di strizzate d’occhio a questa o quell’istanza, di un inutile esercizio di stile non saremmo qui.
Ho invece scelto di partecipare perché credo che la Provincia, sempre a rischio di precipitare nell’inutilità, possa ritrovare un significato se saprà aiutare i territori a programmare il futuro, a trovare la strada di un lavoro condiviso e collettivo, a riprendere il filo interrotto di comunità che hanno sempre trovato nella solidarietà l’energia per camminare.
Se seguirete il mio programma spero condividiate un percorso che passo dopo passo porta al cambiamento.

PARTECIPAZIONE, NUOVI DIRITTI, NUOVE CITTADINANZE.

AMBIENTE, RISORSE, ENERGIA, TERRITORIO

ECONOMIA, LAVORO, NUOVE IDEE PER UN NUOVO MODELLO DI SVILUPPO

scarica il volantino in pdf


Faenza - Confronto pubblico fra i candidati alle primarie di Coalizione

In vista delle prossime primarie di Coalizione per la sceltà del candidato del centrosinistra alla Presidenza della Provincia di Ravenna, domani sera, MARTEDI' 30 NOVEMBRE 2010,alle ore 21.00, presso la Sala consiliare di Palazzo Manfredi a Piazza del Popolo a Faenza, primo confronto pubblico, tra i quattro candidati.

Luisa Babini, candidata del Partito Repubblicano Italiano
Claudio Casadio, candidato alle Primarie del Partito Democratico
Serena Fagnocchi, candidata alle Primarie attraverso la raccolta di firme promossa da tanti iscritti, e non solo, del Partito Democratico
Valentina Morigi, candidata alle Primarie di Sinistra Ecologia Libertà.

Comizi D'Amore - 25 novembre a Bologna - I VIDEO

Se non hai potuto partecipare all'evento o non hai visto la diretta in streaming, QUI' puoi vedere i vedere le registrazioni video.

DIRETTA STREAMING COMIZI D'AMORE

Siete lontani? Non riuscite ad esserci stasera? Godetevi la DIRETTA STREAMING a partire dalle 20.30!!! http://www.sel-bologna.com/

Hera in procinto di acquisizioni discutibili!!

Ai privati una parte delle azioni Hera.
Chi lo ha deciso? Perché i Comuni non parlano?

HERA oggi è una società di capitali a maggioranza pubblica, con i Comuni che detengono il 51% circa del capitale e una intesa di voto che ha in mano il 59%. Oggi HERA vuole lanciare un prestito obbligazionario convertibile in azioni di 140 milioni di euro da collocarsi verso investitori privati, una decisione che modifica gli equilibri proprietari.

Nei mesi scorsi, si è più volte parlato della vendita del patrimonio azionario dei comuni per “fare Cassa” e rientrare nel Patto di Stabilità imposto dal Governo.

Su questo argomento, il consigliere Gian Guido Naldi ha presentato una interpellanza, chiedendo alla Giunta se non ci sia il rischio di una privatizzazione strisciante di Hera, non guidata da una decisione comune di politica industriale. Il Sottosegretario Bertelli, ha risposto che la Regione teme questo tipo di azioni, perché non risolvono il problema economico dei Comuni che “non possono pensare per il futuro di continuare a vendere o a svendere quote di capitale di partecipazione o altro per far fronte alla stabilità dei bilanci:
inevitabilmente, quando avranno esaurito le quote Hera, questi problemi si riproporranno”. Per questo motivo, come ha detto Bertelli, la Regione tenterà di sollecitare una discussione pubblica e ampia, perchè si prendano delle decisioni consapevoli sulla questione della vendita azionaria.

La nuova mossa del CDA di HERA apre nuovi scenari e crea nuovi dubbi.

Perché HERA ha bisogno di un aumento del capitale sociale travestito da prestito obbligazionario convertibile? A cosa serve questa iniezione di liquidità dopo che HERA ha diminuito di molto gli investimenti sui territori dell’Emilia Romagna? A sostegno di quale strategia di investimenti? A garantirsi nuove avventure finanziarie, dopo che il titolo è stato abbassato di rating per eccesso di indebitamento? A questo proposito leggiamo sui giornali dell’espasione di Hera in Liguria e dell’accordo che sta stipulando con ACAM, multi utility con sede a La Spezia.

Il prestito obbligazionario alla scadenza della conversione, tra un paio di anni, farà diluire il capitale pubblico al 48% e quello di voto al 55%.

Nel frattempo, decidendo ciascun Comune per conto proprio, se qualcuno dovesse decidere di vendere le proprie azioni, Hera diventerà privata senza che ciò sia stato deciso in nessuna sede comune.

Il Decreto Ronchi, in questo caso, troverebbe una singolare applicazione, legata alla mancanza di una responsabilità pubblica collettiva e trasparente.

L’Assemblea degli Azionisti non ha nulla da eccepire rispetto a questa proposta?

I Consigli Comunali hanno deliberato in materia?

Chiediamo che i Sindaci e in particolare Daniele Manca, presidente Patto di Sindacato Soci pubblici Hera, i Consigli Comunali, le Province e la Regione esprimano la loro posizione, nelle rispettive competenze istituzionali, a questa strana vicenda che rimette in discussione la presenza pubblica nell’economia emiliana per far entrare ancora di più il privato nei servizi pubblici locali.

Bologna, 18 novembre 2010

Gruppo SEL-Verdi

Assemblea Legislativa Regione Emilia-Romagna

La posizione di Sinistra Ecologia Libertà dell’Emilia Romagna su bilanci 2011 degli Enti Locali

Regioni ed Enti Locali si trovano sotto un tiro incrociato. I tagli decisi dal governo Berlusconi si intrecciano sia con la crisi economica che con il Patto di Stabilità interno. La ricaduta è pesante per la qualità e per la quantità dei servizi resi ai cittadini. Questi tagli agli investimenti ed alla spesa corrente rischiano anche di approfondire la crisi occupazionale che si sta manifestando come conseguenza della crisi economica e finanziaria globale. C’è dunque il rischio reale che si produca un avvitamento pericoloso: la crisi genera una maggiore richiesta di welfare locale, ma gli Enti locali sono posti invece nella condizione di doverlo ridurre.

Per questo occorre un forte moto di protesta delle forze politiche che si oppongono a Berlusconi delle forze sociali e degli stessi enti locali per contrastare queste scelte.

E nel farlo occorre denunciare pubblicamente questa situazione, informare i cittadini dei rischi che incombono sui servizi locali, chiamarli alla mobilitazione ed alla riflessione comune su come si possa combattere questa battaglia determinante, senza trasformarsi in semplici attuatori riluttanti delle decisioni prese da Tremonti.

Non potremo vincere facendo affidamento sulla capacità di pochi nel trovare escamotage e/o trucchi.
  • La prima condizione per provare a vincere è la partecipazione democratica, il coinvolgimento attivo dei cittadini, promuovendo, come partiti del centrosinistra, assemblee popolari nei quartieri e nei comuni sui bilanci degli enti locali.        
  • La seconda è quella di ricondurre l'azione degli enti locali a comportamenti e priorità condivisi su un'area vasta, possibilmente regionale, anche come conseguenza necessaria per definire le risorse e gli obiettivi tra il livello Regionale e i livelli locali per la definizione dell’annunciato Patto di Stabilità Regionale
  • La terza è quella di definire delle priorità che diano sostegno ai cittadini colpiti dalla crisi: welfare, sanità, politiche del lavoro, qualità dello sviluppo territoriale e trasporto pubblico locale.
  • La quarta è quella di puntare ad una profonda modifica del patto di stabilità, anche con azioni di esplicita disobbedienza nell'applicarlo, e ad anticipare le promesse sul federalismo fiscale al 2011, fornendo ai comuni la potestà su alcuni entrate come quella dell'ICI sulle case dei proprietari con redditi medio-alti.
  • La quinta è quella di privilegiare ambiti gestionali pubblici dei servizi di area vasta attraverso lo strumento dell’Unione dei Comuni (come consorzi, associazioni e gestioni associate) per procedere ad una razionalizzazione delle funzioni che salvaguardi i servizi in qualità e quantità. Un esempio concreto potrebbe essere quello dei trasporti pubblici locali con l'istituzione di una azienda regionale.
  • La sesta è quella di evitare l’aumento delle addizionali IRPEF dei Comuni, valutando in alternativa un intervento sulle tariffe dei servizi da ancorare a parametri ISEE amplianti nei tetti massimi, in modo da ripartire sulle fasce più agiate della domada l’onere derivante dai ridotti trasferimenti statali.
  • La settima è quella di una riconversione delle mission delle multiutility con un forte ancoraggio al piano energetico regionale.
  • L'ottava è quella di implementare strategie locali per la lotta al lavoro nero all'evasione contributiva e fiscale che abbia una ricadute anche sul sistema delle tariffe per l'accesso ai servizi ma anche come risposta al problema del costo delle bollette che ogni famiglia deve pagare.
  • La nona è quella di rifiutare la privatizzazione o esternalizzazione dei servizi locali come metodo di aggiramento del patto di stabilità.
  • La decima è quella di uno sviluppo territoriale e regionale che deve dare priorità agli investimenti sull’innovazione e ricerca nel processo di riconversione industriale anche come condizione per salvaguardare qualità del lavoro e coesione sociale.
Noi proponiamo a tutte le forze di opposizione, di dar vita ad iniziative di mobilitazioni unitarie, da articolare nel territorio regionale, con l'obiettivo di costruire, insieme con il nostro popolo, una piattaforma condivisa.

Sinistra Ecologia Libertà dell’Emilia Romagna

VIDEO del convegno di Riolo Terme "COSA NOSTRA A CASA NOSTRA" organizzato da SEL (2a parte)

Intervento di Gian Guido Naldi, Consigliere Regionale SEL Emila-Romagna (parte 1)



Intervento di Gian Guido Naldi (parte 2)



Intervento di Valentino Minarelli, Segretario Generale Fillea Emilia-Romagna



Intervento di Giovanni Tizian (parte 1)



Intervento di Giovanni Tizian (parte 2)



Intervento di Giovanni Tizian (parte 3)



Intervento di Giovanni Tizian (parte 4)



Intervento di Stefano Pisani, Vice Sindaco di Pollica (parte1)



Intervento di Stefano Pisani, Vice Sindaco di Pollica (parte 2)



Collegamento ai video del convegno (1a parte)

video realizzati e tratti da  pensieri democratici.it

MANIFESTAZIONE NAZIONALE DEL 27 NOVEMBRE



 Per sostenere le lotte dei lavoratori e dei pensionati, e per guardare al futuro dei giovani, la CGIL promuove una grande manifestazione nazionale per il 27 novembre a Roma. Una mobilitazione che segna un passaggio fondamentale nel grande impegno messo in campo dalla CGIL in questo autunno. Un impegno che ha visto la protesta di ampi settori della società: dal modo della conoscenza, a quello del pubblico impiego, per arrivare alla giornata di lotta dei metalmeccanici del 16 ottobre scorso.
Sabato 27 novembre, la CGIL chiama tutte e tutti a manifestare a Roma, per chiedere più 'diritti e più democrazia', per rimettere al centro il lavoro, la contrattazione, per rivendicare sviluppo, equità e giustizia sociale e per imporre scelte che facciano uscire il Paese dalla crisi. Una crisi che per milioni di lavoratori si fa sempre più insostenibile. Il Governo, accusa la CGIL, nei due anni trascorsi della crisi economica, non si è preoccupato né dell'emergenza occupazionale, né del rilancio del sistema produttivo, l'unica azione avanzata è stato il sistematico attacco ai diritti del lavoro.
Tanti i temi al centro della mobilitazione, innanzitutto il lavoro stabile e dignitoso, minacciato ancor più oggi dall'approvazione del 'collegato lavoro'; la riforma degli ammortizzatori sociali, da tempo proposta dalla CGIL, che possa tenere insieme inclusività, equità nella contribuzione e sostenibilità economica; la contrattazione, che sta subendo un gravissimo attacco con le scelte della FIAT, di Federmeccanica e del Governo. Altri temi centrali: l'equità fiscale, il welfare, il Mezzogiorno, il diritto alla conoscenza.
Due i cortei previsti nella capitale, che partiranno alle ore 9 da Piazza della Repubblica e Piazzale dei Partigiani e che insieme confluiranno a Piazza San Giovanni. Una manifestazione dopo la quale, come ribadito dal Comitato Direttivo del 16 e 17 settembre, “misurate le risposte”, la CGIL “deciderà la prosecuzione della mobilitazione ed il sostegno alla Piattaforma, anche attraverso lo Sciopero Generale”.

Le missioni di PACE non si fanno con gli eserciti

Apprendo dalla stampa, che nel settimo anniversario dell’attacco subìto dai militari italiani a Nassyria, il Sindaco Matteucci ha manifestato l’intenzione di intitolare, la prossima primavera, un parco alle vittime civili e militari delle missioni di pace. continua

Comizi d'Amore- Bologna 25 novembre


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Tre SI per il porto di Ravenna

Si al Nuovo terminal
Si ad un porto inclusivo
Si ad almeno il 30% di merce su ferrovia

Come candidata alle primarie del Centrosinistra per la presidenza della provincia di Ravenna, ritengo interessante e costruttivo il dibattito che in questi giorni si è riaperto sul nuovo terminal in zona Trattaroli, la cui realizzazione, a mio avviso, deve rispondere ad alcune precise indicazioni

Innanzitutto, il protagonismo di Sapir, terminalista a partecipazione pubblica che per la storia e la peculiarità  del nostro porto, deve anche caratterizzarsi come un soggetto attivo nella aggregazione di interesse verso il nostro scalo da parte di realtà dello shipping mondiale, emancipandosi ulteriormente dalla funzione di semplice gestore di banchine portuali.

Si, anche al coinvolgimento, nella chiarezza dei ruoli e dei percorsi, di grandi operatori mondiali, che possono apportare capacità industriale di efficientamento dei processi, catalizzare volumi di traffico, ed investire risorse finanziarie all’interno di un progetto realmente qualificante per il nostro territorio.

Positivo anche il coinvolgimento di CMC, che si candida ad essere attrice protagonista nella  realizzazione di questa struttura, investendo su un progetto di rilancio economico del nostro territorio, che potrà essere utile per uscire dalla crisi. La costruzione di un terminal portuale assolve ad una funzione economica e sociale, e si inserisce a pieno titolo nella storia del movimento cooperativo, molto più dell’impegno a realizzare una base militare!

Impossibile prescindere, in questo disegno strategico, dal ruolo attivo delle realtà che hanno contribuito alla costruzione/valorizzazione del nostro porto, a partire dalla Compagnia Portuale: un  progetto così ambizioso deve vedere coinvolti e coesi lavoratori, sindacati, istituzioni e imprese.

Condivido pienamente l’obiettivo di chi intende il porto come un “luogo inclusivo”- Inclusivo, aggiungo, prioritariamente della sicurezza e della qualità del lavoro; ecco perché oggi come non mai, è necessario confermare la validità e i contenuti del protocollo sulla sicurezza del lavoro, ed è necessario lavorare affinché questi siano estesi alle altre realtà portuali aderenti al NAPA (Noth Adriatic Ports Association).

Infine, la novità importante che rappresenta, a mio parere, una salto di qualità nel dibattito degli ultimi anni: la presa di coscienza cioè, del ruolo strategico che gioca il trasporto ferroviario, con l’obiettivo di raggiungere almeno il 30% del trasporto delle merci via ferro. Senza un adeguato sviluppo della rete ferroviaria, infatti, sia il porto che il nostro territorio saranno destinati al declino.

Sul disegno strategico nel suo complesso, grava una pesante ipoteca: la latitanza del Governo, nell’individuazione delle scelte e delle risorse. Per parte mia, mi impegno affinché questi contenuti siano prioritari nell’operato futuro dell’amministrazione Provinciale, e perché diventino atti concreti, non mere enunciazioni o promesse.

Aderisco all'appello per il parco del Delta

Valentina Morigi, candidata alle primarie per l'elezione a Presidente della Provincia di Ravenna, ha aderito all'appello a tutela del Parco del Delta del Po, promosso da associazioni ambientaliste e da donne e uomini di cultura e rivolto agli amministratori locali, alla Regione Emilia-Romagna, alla Regione Veneto e allo Stato. Tra i primi firmatari, Paola Bassani, Fulco Pratesi, Paolo Pupillo, Giorgio Celli, Pier Luigi Cervellati, Edoardo Salzano e Vezio De Lucia.

"In Italia oggi i parchi stanno correndo il rischio di scomparire, o meglio di essere trasformati in "parchi virtuali", con azzeramento degli attuali organi tecnici e ridistribuzione delle competenze a vari assessorati provinciali (come maldestramente proposto anche da qualche politico locale).
 
Nel timore che tale sorte tocchi anche a qualcuno dei due Parchi del Delta del Po, che secondo la legge 6/12/91 n. 394 dovevano invece confluire in un Parco Interregionale oppure in un Parco Nazionale, uomini e donne di cultura italiani hanno sottoscritto questo appello, che chiede di prendere nella massima considerazione i Parchi del Delta, per evitare che, in questo momento di crisi nazionale e internazionale, torni ad affacciarsi in quest'area il pericolo di nuove intense edificazioni, di speculazioni e in generale per impedire che gli interessi forti minaccino la centralità della conservazione della natura, del paesaggio e degli ecosistemi.
 
E' necessario impedire con determinazione che vadano distrutti i risultati di molti anni di studio e di esperienze importanti, specialmente in un periodo in cui i cambiamenti del territorio, del clima, dei fiumi e dei mari, prodotti da cause artificiali e naturali, rimettono in discussione i modi di utilizzo della Terra e gli stili di vita degli uomini.
 
I parchi del Delta del Po debbono essere mantenuti oggi al massimo livello di efficienza, evitando ulteriori frammentazioni in parchi provinciali, o parchi virtuali eclissati in assessorati sempre piu' poveri, evitando vuoti di potere o discontinuità di impegno, per portare a compimento i molti progetti avviati al fine di salvaguardare questo territorio, per i suoi abitanti, per i suoi ospiti, per le future generazioni. Un territorio che è stato riconosciuto dall'Unesco "patrimonio mondiale dell'umanità", qualità ribadita del resto anche dal Piano Territoriale Regionale dell'Emilia Romagna, dove si dice che "sicuramente il Delta del fiume Po costituisce un'area di inestimabile valore dal punto di vista naturalistico e ... se si associa il fatto che i suoi capisaldi sono le città d'arte di Ferrara e Ravenna sul lato emiliano romagnolo e di Venezia sul lato Veneto, si coglie facilmente che stiamo parlando di un sistema storico, culturale e paesaggistico ambientale unico al mondo".

Pisapia vince le primarie a Milano

Sel Valle del Senio in segno di festa per la vittoria di Giuliano Pisapia alle primarie di Milano, dedica questo brano a tutti i sostenitori ed i simpatizzanti di SEL.


Meno istruzione, meno formazione per tutti: la miope, ristretta, corrotta mentalità del governo di centrodestra ha innestato per la scuola, la formazione professionale, l’università e la ricerca una vera e propria marcia indietro, quando occorreva andare avanti e in fretta.

Sel aderisce con profonda convinzione allo sciopero proclamato per il 17 novembre, al fianco dei sindacati studenteschi che affolleranno le piazze, parteciperà alle manifestazioni che si svolgeranno in ogni città d’Italia. E’ necessario unire le forze di tutti per dimostrare come, in uquadro generale di degrado civile, politico ed economico del paese, sia proprio l’impegno di coloro che operano nel mondo del sapere a permettere di imboccare la strada del cambiamento.

Il tentativo di demolire la scuola pubblica è iniziato con l’attacco al tempo pieno, l’eliminazione delle compresenze e l’anacronistico ritorno al maestro unico nella scuola elementare; con i tagli al tempo prolungato e la riduzione delle risorse per le attività progettuali nella scuola media.

Ma i danni della sconsiderata politica della Gelmini giungono ora a mettere a segno un’improbabile e arretrata trasformazione della scuola superiore. Per ridurre il numero degli insegnanti il ministro ha pensato bene di porre mano a una ristrutturazione totale dell’organizzazione della scuola, eliminando materie, indirizzi, specializzazioni.

Anche l’università, la formazione professionale e la ricerca subiscono tagli di posti di lavoro, di risorse e di prospettive.

Ovunque il precariato è falcidiato da licenziamenti o da mancati rinnovi contrattuali.

Noi pensiamo che la scuola e l’università debbano essere cambiate e molto, ma andando esattamente nella direzione opposta dell’inetto ministro posto da Berlusconi a capo di un ministero che ha in mano gran parte del futuro del paese.

Occorrono risorse: tutti i miliardi di euro sottratti alla scuola, alla formazione, all’università, alla ricerca devono essere restituiti. Devono essere valorizzate le professionalità di coloro che, a vario titolo, lavorano in questi settori. Deve essere data attuazione alla Costituzione, che agli articoli 33 e 34 disegna una scuola e un’università, in cui i principi di libertà, di laicità, d’uguaglianza permettono di garantire pari opportunità a tutti quelli che le frequentano.

Le bambine e i bambini, le ragazze e i ragazzi sono il futuro del paese. Nella società della conoscenza il loro futuro è, innanzi tutto, rappresentato dall’aumento del livello di istruzione. Per tutti.

Forum studenti sapere è libertà

Nichi Vendola a Bologna

Vendola sarà il 25 Novembre, alle ore 20:30 presso il Nuovo Cinema Nosadella, in Via Ludovico Berti 2/7 a Bologna.
 
Si tratta di una iniziativa politica a sostegno di Amelia Frascaroli candidata alle primarie per le elezioni amministrative di Bologna.

Introduzione della serata di Isabella Ragonese.

VIDEO del convegno di Riolo Terme "COSA NOSTRA A CASA NOSTRA" organizzato da SEL

Introduzione del convegno "Cosa Nostra a casa nostra del 13 novembre a Riolo Terme" di Giovanni Paglia, portavoce di SEL Emilia-Romagna.



Contributo del Sindaco di Riolo Terme Emma Ponzi



Lezione di Ennio Grassi su Ermanno Sangiorgi (parte 1)



Lezione di Ennio Grassi su Ermanno Sangiorgi (parte 2)



Lezione di Ennio Grassi su Ermanno Sangiorgi (parte 3)



Lezione di Ennio Grassi su Ermanno Sangiorgi (parte 4)



Lezione di Ennio Grassi su Ermanno Sangiorgi (parte 5)



Intervento di Libero Mancuso (parte 1)



Intervento di Libero Mancuso (parte 2)



video realizzati e tratti da  pensieri democratici.it
Prossimamente, pensieri democratici pubblicherà una sintesi degli interventi mancanti

Siamo tutti di Pollica

Se credi nel rispetto della persona, nell'amore per il tuo territorio, nel contrasto ad ogni forma di illegalità e vuoi essere a fianco dei cittadini che hanno sostenuto le idee di Angelo Vassallo, diventa con un click anche tu cittadino di Pollica.

Un percorso di contrasto con la criminalità

Sabato 13 novembre Sinistra Ecologia Libertà ricorda la figura di Ermanno Sangiorgi, questore di Palermo a cavallo fra ‘800 e ‘900.

Lo fa a Riolo Terme, dove Sangiorgi nacque, con un convegno dal titolo Cosa Nostra a Casa Nostra.
L'iniziativa è parte di un percorso di contrasto alla criminalità che SEL conduce a partire dal livello nazionale, e che trova qui impegnato il gruppo consigliare e l'esecutivo regionali.

Ermanno Sangiorgi fu il primo a riconoscere l’esistenza della Mafia come organizzazione unitaria e ad istruire un processo per quelli che oggi definiremmo reati associativi.
Il processo si concluse con molte assoluzioni e si dovranno aspettare gli anni ’80 perché, dopo le rivelazioni dei pentiti, la mafia venga ufficialmente riconosciuta per ciò che essa è, e non ridotta a una serie di episodi criminali.

Quella della sottovalutazione, spesso voluta e ricercata dagli stessi uomini d’onore, è d’altronde una costante nella storia delle organizzazioni criminali, che nel cono d’ombra della non riconoscibilità cercano lo spazio delle contiguità più inconfessabili, vero centro del loro potere.
L’impressione è che oggi la storia si ripeta nel nord del paese, dove si continua a voler circoscrivere le mafie come fenomeno meridionale, rifiutando così di prendere atto del loro carattere ormai globale, facilitandone le possibilità di espansione.

Non si può infatti adeguatamente combattere ciò di cui si rifiuta l’esistenza.
Sappiamo che, come afferma l’annuale relazione della commissione antimafia, “le mafie italiane si stanno, in forme diverso rispetto alle regioni di origine, radicando sempre di più nel centro Nord Italia, nel resto d'Europa e addirittura oltre Oceano”.

Ma sappiamo anche che la stessa commissione antimafia ha dovuto registrare le sconcertanti parole del prefetto di Milano: “A Milano la mafia non esiste”.
Sinistra Ecologia Libertà ha nel suo dna la lotta a ogni forma di criminalità organizzata.

Per questo vogliamo essere in prima linea nel vigilare, denunciare e combattere ogni possibile tentativo di radicamento delle mafie nei nostri territori.
Parlare di questo rischio, mantenere attente le coscienze, rifiutare alla radice ogni tentativo di minimizzare è il primo passo per conservarci un futuro migliore.

Questo è il senso del nostro impegno, a partire da questo convegno.
 
Giovanni Paglia
portavoce SEL Emilia-Romagna

COSA NOSTRA A CASA NOSTRA - convegno


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Sabato 13 novembre a Riolo Terme si terrà un convegno a partire dalle ore 9:30 dal titolo "COSA NOSTRA A CASA NOSTRA" la mafia dal rapporto Sangiorgi (1900) ai giorni nostri...

interverranno:
Gian Guido Naldi consigliere regionale di SEL
Ennio Grassi docente
Stefano Pisani Vice Sindaco del Comune di Pollica (SA)
Marisa Zani referente di "Libera" per le province di Forli-Cesena e Ravenna
Giovanni Tizian giornalista di Narcomafie e della Gazzetta di Modena
Libero Mancuso ex Magistrato del pool antimafia
Claudio Fava coordinatore nazionale di SEL

All'interno del convegno l'Associazione Libera organizzerà un banchetto con i prodotti di Libera Terra.
 
Partecipate numerosi !!!

Videolettera di Nichi a Berlusconi



Ecco le parole di Nichi nella videolettera a Berlusconi in cui Nichi replica alle parole del Premier ‘meglio guardare le ragazze che essere gay’.

Caro Presidente Berlusconi,

il tempo delle barzellette è finito. Non perché noi di sinistra non sappiamo ridere, ma perché il tuo umorismo, il tuo avanspettacolo permanente, il tuo teatro della virilità, mettono tristezza, sembrano i titoli di coda di un film finito male, vengono percepiti come comportamenti insieme smodati e patetici. Le tue barzellette non possono far ridere un Paese che è stremato, impoverito, spaventato, precarizzato, abbandonato. Ed è imbarazzante il fatto che la contesa politica debba avere per oggetto ninfe, escort, festini a luci rosse, non perché noi stiamo violando il tuo diritto alla privacy ma perché tu da troppo tempo stai violando i limiti che la legge e il buon senso impongono a chi ricopre ruoli pubblici di primo piano.
Io non ho mai avuto una avversione preconcetta nei confronti della tua persona e ho cercato di avere con te rapporti di correttezza istituzionale e di cordialità umana. Ma è diventato di giorno in giorno più insopportabile lo stile con cui hai condito i tuoi mille monologhi con battute sessiste, con riferimenti umilianti ai corpi di donna considerati alla stregua di prede per le tue interminabili stagioni di caccia, con storielle che grondano antisemitismo, ora persino con battute omofobe. Ma nessuno ha messo in discussione il tuo orientamento sessuale: piuttosto sono gli abusi di potere, le menzogne, la richiesta di impunità, persino la tua ricattabilità, ecco questi sono i temi a cui non dai mai risposta.
Caro Berlusconi, le battute, soprattutto quelle volgari, possono ferire. Eppure dovresti saperlo: quella che tu spacci per galanteria spesso si rivela come molestia, le barzellette razziste sono una minuscola enciclopedia dell’imbecillità. E in quanto ai gay, se un tuo figlio, un tuo amico, un tuo ministro lo fosse e non avesse il coraggio di confessartelo pensa a quanta gratuita sofferenza gli staresti infliggendo. Tu sei l’uomo più potente d’Italia, dovresti persino sentire l’assillo e l’onere di essere un esempio per il nostro popolo, una guida politica e morale. Hai scelto invece di vestire i panni di un Sultano d’Occidente. Ora che il tuo regno smotta paurosamente nel fango e nell’immondizia, ora che molti tuoi generali e caporali cercano di negoziare la propria personale salvezza, sarebbe bello da parte tua un’uscita di scena  all’insegna del decoro. Il nostro popolo ha bisogno di pulizia, di verità, di sobrietà, di libertà, di serenità.
Signor Presidente del Consiglio,
le ragazze e i ragazzi nel nostro Paese non vogliono fuggire né prostituirsi, vogliono una finestra aperta sul proprio futuro. Le tue dimissioni possono dare coraggio all’Italia migliore.

Cordialmente,

Nichi Vendola

Il tuo voto Vale, scegli Morigi

PRIMARIE 2010 per la Presidenza della Provincia di Ravenna.


La mia campagna per le primarie inizia nell'Italia del Bunga Bunga. Avete presente quando si diceva che raggiunto il fondo si poteva cominciare a scavare? Bene, il nostro governo raggiunge abissi inesplorabili.
Sarà che ancora la destra porta il nostro paese alla rovina, e che ancora alla sinistra toccherà ricostruirlo, sarà che Nichi Vendola giorno dopo giorno dimostra di essere il leader capace dell'impresa, sarà che io ci ho sempre creduto e ancora ci credo in un'Italia diversa, ma sono sicura che ce la faremo.
E affronto queste primarie come chi da il proprio contributo per una causa comune.
Non passa anche da qui il cambiamento dell'Italia?
 
candidata SEL per la provincia di Ravenna

Incontri tematici nel territorio ravennate

Car* tutt*,

all'ultima assemblea degli iscritti abbiamo scelto di partecipare alle primarie per la Provincia di Ravenna, appoggiando come candidata Valentina Morigi. Contestualmente ci siamo impegnati ad approfondire attraverso gruppi di lavoro i punti del programma delle primarie stesse, che saranno anche alla base del nostro programma per le elezioni "secondarie".

All'ultima riunione del coordinamento provinciale si è deciso di sviluppare la discussione dei punti programmatici della campagna, in maniera itinerante, per garantire una maggior partecipazione dei territori, e per permettere un confronto con la candidata a tutt* coloro che vogliono contribuire.

Giovedì 4 novembre a Faenza alle ore 20.30 discuteremo di AMBIENTE, RISORSE, ENERGIA, TERRITORIO. presso la sala del Rione Rosso, in via Campidori 28

Venerdì 5 novembre a Bagnacavallo alle ore 20.30 discuteremo di WELFARE, SERVIZI, LAVORO, FORMAZIONE, presso la sede del circolo in via Ramenghi 14

Sabato 6 novembre a Ravenna alle ore 15.00 discuteremo di STRUMENTI DELLA PARTECIPAZIONE, NUOVI DIRITTI e NUOVE CITTADINANZE, presso il circolo aurora in via ghibuzza 12

gli incontri sono aperti e chiunque intendesse partecipare, è possibile inoltre inviare un  proprio contributo anche in forma scritta al seguente indirizzo di posta elettronica.

fraternamente
Fabrizio Amici
portavoce SEL provinciale

Letteratura Vino Musica 2010

L'Associazione culturale "Articolo 18" presenta:

Letteratura Vino Musica 2010

Sabato 6, 13, 20, 27 Novembre
presso la Rocca Sforzesca di Riolo Terme dalle ore 17

Nato nel 2007, “L.V.M. – Letteratura Vino e Musica” è un evento, organizzato dall’associazione culturale "ARTICOLO 18" di Riolo Terme, ormai diventato un appuntamento fisso del mese di novembre.
Giunti alla quarta edizione, ARTICOLO 18, con il patrocinio del Comune di Riolo Terme e la collaborazione della “Cooperativa Atlantide”, è lieta di aprirvi le porte della Rocca Sforzesca: quattro appuntamenti, quattro giovani scrittori, musica dal vivo, degustazione di vino al calice e un ricco buffet di prodotti tipici.

Informazioni dettagliate le troverete consultando questo link