Prime considerazioni a caldo

Queste elezioni mi hanno dato molto da pensare. Ci sono molti dati negativi e qualcuno positivo su cui riflettere. Non si tratta solo di registrare la vittoria della destra in regioni che potevano essere tenute a sinistra con un miglior governo, come in Campania o in Calabria. Oppure in regioni come il Lazio dove serviva un candidato diverso, soprattutto nel 2005. La destra vince anche in Piemonte dove non mi pare si possa dire che ci fosse stata una brutta prova di governo.
Dunque siamo di fronte ad un’onda lunga. A una difficoltà della sinistra a far comprendere cosa sia e perché la si debba preferire. Dentro a questo spicca la grande vittoria dell’antipolitica che somma l’ondata astensionista, i voti a Grillo (in Emilia-Romagna clamorosamente) e, secondo me anche alla Lega Nord (che governo ma prende anche l’antigoverno) e una parte anche dell’IDV, sempre a mio parere.
Altra prova del fatto che nemmeno noi di SEL siamo percepiti come alternativa perché in un sommovimento del genere non intercettiamo veramente né la protesta né la possibile critica dentro il PD.
Certo, venendo alle cose positive, c’è la straordinaria vittoria in Puglia e ci sono i buoni risultati di alcune regioni del sud. Ma al Nord siamo sotto soglia.
In Emilia-Romagna prendiamo un eletto con l’ultimo resto e segniamo un risultato positivo a Bologna.  Se avessimo avuto una lista verde concorrente, probabilmente avremmo mancato l’obiettivo. Inoltre si è rivelata errata l’idea che i verdi fossero contemporaneamente irrilevanti e pericolosi per l’elezione del consigliere: Naldi è prevalso nettamente.
Questa elezione ci permette di costituire un gruppo e io spero che proseguiremo nella strada di coinvolgere chi, come la nuova consigliera Meo, ha contribuito alla costruzione della lista.
Infine: l’anno prossimo si vota a Ravenna. Nel Comune abbiamo avuto un buon risultato. Ci sono le condizioni per proseguire nella costruzione di SEL anche coinvolgendo altre forze socialiste, ambientaliste e di sinistra e soprattutto altri “volti” come dice Nichi.

Guido Pasi

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