Finisce l’anno e cominciano i riti degli auguri, una volta era il momento in cui si scrivevano cartoline o bigliettini luccicanti, con capanne di Betlemme, o stelle comete, con bambini Gesù in una mangiatoia, o in una grotta o in braccio a una Madonna felice, dove Re Magi inginocchiati donavano omaggi al Redentore, seguiti da una schiera di pastorelli, il tutto segnato da questi brillantini color oro o argento che si spargevano per casa, era anche un momento di riflessione su un anno passato.
Era il momento in cui si cominciava a vedere qualche ginepro che veniva approntato per diventare un albero di Natale e il profumo del periodo era quello del mandarino.
Come allora anche oggi in Palestina sarebbe difficile trovare in mezzo alle macerie delle case distrutte da raid o ruspe un posto dove partorire e la Madonna forse dovrebbe cercare di nuovo una grotta o una capanna, sapendo che difficilmente ci sarebbero Re Magi a portare doni , e pastori a donare agnelli.
I biglietti luccicanti non esistono più , i mandarini ci sono ormai tutto l’anno, e gli alberi sono sintetici ma almeno si risparmiano alberi veri.
I panettoni e le luminarie cominciano ai primi di novembre, e ormai gli auguri si mandano per sms, o mail.
E così, visto l’imminenza del Natale anch’io mi unisco ai più per mandarvi un augurio.
Quest’anno vuole essere un augurio un po’ particolare.
Un augurio a chi in questo 2010, che doveva essere l’anno della ripresa, ha perso il lavoro, affinchè nel 2011 le cose possano andare un po’ meglio e magari ritrovarlo.
Un augurio a chi è in cassa integrazione o in mobilità , e le luci dei centri commerciali e i panettoni rendono questo Natale per loro e per le loro famiglie più triste.
Un augurio a chi sta difendendo il posto di lavoro dall’alto delle ciminiere, giorno e notte, nonostante il freddo, la pioggia, la neve.
Un augurio agli operai di Pomigliano, di Mirafiori, di Melfi, perché nonostante tutto, stanno cercando di ridare dignità alla parola “LAVORO”.
Un augurio alle operaie e agli operai dell’OMSA, che sono rimasti disoccupati, non per mancanza di lavoro, ma per delocalizzazione.
Un augurio a chi tutti giorni affronta il lavoro, con tanti rischi, perché la sicurezza costa e se si fa sicurezza non si è competitivi.
Un augurio a coloro che nelle fabbriche, nei cantieri e negli uffici, tutti i giorni nonostante siano mal pagati e offesi nei loro diritti, continuano a creare le condizioni per un futuro per il nostro Paese.
Un augurio a tutti i “migranti”, che ci fanno comodo per fare i badanti, lavorare nelle campagne o nelle aziende, nei lavori più umili e pericolosi con pochi costi, ma poi li vorremmo “invisibili”, e sono costretti per far sentire la loro voce a salire sulle gru.
Un augurio a tutti gli studenti che in nome della ricerca , della cultura e dello studio vogliono prendersi il loro futuro, e diventare determinanti per la società .
Un augurio ai professori, ricercatori , insegnanti, precari della scuola affinchè la loro lotta possa costituire le basi per una scuola nuova, pubblica e laica.
Un augurio a precari, studenti, lavoratori che da settimane stanno sui tetti, perché di lassù il mondo ha un’altra prospettiva e forse solo così, in un mondo appiattito, hanno visibilità e voce.
Un augurio a tutti i precari o detentori di uno di quei 40 o più tipi di contratti che esistono nel mondo del lavoro oggi, e li rendono “invisibili” non solo all’interno del mondo del lavoro, ma anche nelle statistiche di disoccupazione e per gli ammortizzatori sociali.
Un augurio all’Italia migliore che da settimane sta nelle piazze a manifestare per il lavoro, lo studio, il futuro, dove finalmente dopo decenni tornano a incontrarsi studenti, lavoratori, precari, generazioni diverse con un racconto comune.
Un augurio a chi vuole che l’ambiente abbia un valore diverso da quello di una discarica, di un’urbanizzazione selvaggia, di uno scempio continuo, in nome di un finto progresso, e si batte perché da una concezione diversa dell’ambiente possa crescere uno sviluppo diverso.
Un augurio a chi ha voglia di cambiare questo mondo in mano alle multinazionali e alla finanza a cui non interessa se ci sono milioni di persone che tutti gli anni muoiono di fame o perché mancano di acqua potabile, e che in nome del profitto stanno portando miseria in tutto il mondo.
Un augurio a coloro che si stanno battendo affinchè l’acqua rimanga un bene pubblico, non privatizzabile.
Un augurio a coloro che si battono per la difesa della Costituzione, perché anche questo è un modo per ricordare il sacrificio di tanti, giovani e meno, che per riscattarci dal ventennio fascista diedero la vita scegliendo il movimento partigiano, per conquistare la libertà, l’uguaglianza e la dignità di Persone.
Un augurio a coloro che quotidianamente si battono perché la Costituzione conquistata e difesa possa essere finalmente realizzata.
Un augurio affinchè le missioni di pace non debbano più risolversi con carri armati o aerei militari
Un augurio a coloro che hanno capito che 13 miliardi di euro per l’acquisto di caccia militari se investiti in ricerca, in cultura, in welfare possono essere l’inizio di un mondo di pace.
Un augurio perché tutti possiamo capire che gli occhi di un bambino Pachistano che ha perso tutto,casa ,famiglia, futuro, nelle inondazioni del suo villaggio sono uguali a quelli dei nostri figli.
Un augurio a coloro che quotidianamente si battono per far prevalere la legalità contro le criminalità.
Un augurio a tutti i cittadini di Pollica , reali e virtuali, perché gli insegnamenti di Angelo Vassallo possano trovare terreno fertile anche altrove.
Un augurio a chi amministra la cosa pubblica sentendosi al servizio dei cittadini.
Un augurio a tutti quei giovani che hanno voglia di impegnarsi in politica, una politica fatta di passione e servizio, per costruire una società migliore in maniera attiva e non delegando altri.
Un augurio a SEL affinchè , non sia la sinistra dei palazzi, ma sia la sinistra della gente, che possa essere una sinistra nuova costruita dal basso e sia al fianco di chi lotta e spera in un futuro migliore.
Infine un augurio ai compagni e agli amici del nostro circolo, e alle tante persone che ci hanno accompagnato in questo 2010, per rendere possibili le iniziative che abbiamo organizzato nella speranza che nel 2011 si possa fare ancora di più e meglio.
Un augurio, in fondo, a tutti gli uomini di buona volontà, affinchè il Natale possa ritrovare la sua vera essenza, e le persone possano essere veramente più felici, in un mondo più giusto, dove il lavoro, la pace, la libertà, l’uguaglianza, la dignità, i diritti, possano essere dei valori acquisiti.
Un augurio a te, perché insieme possiamo continuare un cammino comune.
Buon cammino !!!!!!!!!!
Francesco Rivola
Era il momento in cui si cominciava a vedere qualche ginepro che veniva approntato per diventare un albero di Natale e il profumo del periodo era quello del mandarino.
Come allora anche oggi in Palestina sarebbe difficile trovare in mezzo alle macerie delle case distrutte da raid o ruspe un posto dove partorire e la Madonna forse dovrebbe cercare di nuovo una grotta o una capanna, sapendo che difficilmente ci sarebbero Re Magi a portare doni , e pastori a donare agnelli.
I biglietti luccicanti non esistono più , i mandarini ci sono ormai tutto l’anno, e gli alberi sono sintetici ma almeno si risparmiano alberi veri.
I panettoni e le luminarie cominciano ai primi di novembre, e ormai gli auguri si mandano per sms, o mail.
E così, visto l’imminenza del Natale anch’io mi unisco ai più per mandarvi un augurio.
Quest’anno vuole essere un augurio un po’ particolare.
Un augurio a chi in questo 2010, che doveva essere l’anno della ripresa, ha perso il lavoro, affinchè nel 2011 le cose possano andare un po’ meglio e magari ritrovarlo.
Un augurio a chi è in cassa integrazione o in mobilità , e le luci dei centri commerciali e i panettoni rendono questo Natale per loro e per le loro famiglie più triste.
Un augurio a chi sta difendendo il posto di lavoro dall’alto delle ciminiere, giorno e notte, nonostante il freddo, la pioggia, la neve.
Un augurio agli operai di Pomigliano, di Mirafiori, di Melfi, perché nonostante tutto, stanno cercando di ridare dignità alla parola “LAVORO”.
Un augurio alle operaie e agli operai dell’OMSA, che sono rimasti disoccupati, non per mancanza di lavoro, ma per delocalizzazione.
Un augurio a chi tutti giorni affronta il lavoro, con tanti rischi, perché la sicurezza costa e se si fa sicurezza non si è competitivi.
Un augurio a coloro che nelle fabbriche, nei cantieri e negli uffici, tutti i giorni nonostante siano mal pagati e offesi nei loro diritti, continuano a creare le condizioni per un futuro per il nostro Paese.
Un augurio a tutti i “migranti”, che ci fanno comodo per fare i badanti, lavorare nelle campagne o nelle aziende, nei lavori più umili e pericolosi con pochi costi, ma poi li vorremmo “invisibili”, e sono costretti per far sentire la loro voce a salire sulle gru.
Un augurio a tutti gli studenti che in nome della ricerca , della cultura e dello studio vogliono prendersi il loro futuro, e diventare determinanti per la società .
Un augurio ai professori, ricercatori , insegnanti, precari della scuola affinchè la loro lotta possa costituire le basi per una scuola nuova, pubblica e laica.
Un augurio a precari, studenti, lavoratori che da settimane stanno sui tetti, perché di lassù il mondo ha un’altra prospettiva e forse solo così, in un mondo appiattito, hanno visibilità e voce.
Un augurio a tutti i precari o detentori di uno di quei 40 o più tipi di contratti che esistono nel mondo del lavoro oggi, e li rendono “invisibili” non solo all’interno del mondo del lavoro, ma anche nelle statistiche di disoccupazione e per gli ammortizzatori sociali.
Un augurio all’Italia migliore che da settimane sta nelle piazze a manifestare per il lavoro, lo studio, il futuro, dove finalmente dopo decenni tornano a incontrarsi studenti, lavoratori, precari, generazioni diverse con un racconto comune.
Un augurio a chi vuole che l’ambiente abbia un valore diverso da quello di una discarica, di un’urbanizzazione selvaggia, di uno scempio continuo, in nome di un finto progresso, e si batte perché da una concezione diversa dell’ambiente possa crescere uno sviluppo diverso.
Un augurio a chi ha voglia di cambiare questo mondo in mano alle multinazionali e alla finanza a cui non interessa se ci sono milioni di persone che tutti gli anni muoiono di fame o perché mancano di acqua potabile, e che in nome del profitto stanno portando miseria in tutto il mondo.
Un augurio a coloro che si stanno battendo affinchè l’acqua rimanga un bene pubblico, non privatizzabile.
Un augurio a coloro che si battono per la difesa della Costituzione, perché anche questo è un modo per ricordare il sacrificio di tanti, giovani e meno, che per riscattarci dal ventennio fascista diedero la vita scegliendo il movimento partigiano, per conquistare la libertà, l’uguaglianza e la dignità di Persone.
Un augurio a coloro che quotidianamente si battono perché la Costituzione conquistata e difesa possa essere finalmente realizzata.
Un augurio affinchè le missioni di pace non debbano più risolversi con carri armati o aerei militari
Un augurio a coloro che hanno capito che 13 miliardi di euro per l’acquisto di caccia militari se investiti in ricerca, in cultura, in welfare possono essere l’inizio di un mondo di pace.
Un augurio perché tutti possiamo capire che gli occhi di un bambino Pachistano che ha perso tutto,casa ,famiglia, futuro, nelle inondazioni del suo villaggio sono uguali a quelli dei nostri figli.
Un augurio a coloro che quotidianamente si battono per far prevalere la legalità contro le criminalità.
Un augurio a tutti i cittadini di Pollica , reali e virtuali, perché gli insegnamenti di Angelo Vassallo possano trovare terreno fertile anche altrove.
Un augurio a chi amministra la cosa pubblica sentendosi al servizio dei cittadini.
Un augurio a tutti quei giovani che hanno voglia di impegnarsi in politica, una politica fatta di passione e servizio, per costruire una società migliore in maniera attiva e non delegando altri.
Un augurio a SEL affinchè , non sia la sinistra dei palazzi, ma sia la sinistra della gente, che possa essere una sinistra nuova costruita dal basso e sia al fianco di chi lotta e spera in un futuro migliore.
Infine un augurio ai compagni e agli amici del nostro circolo, e alle tante persone che ci hanno accompagnato in questo 2010, per rendere possibili le iniziative che abbiamo organizzato nella speranza che nel 2011 si possa fare ancora di più e meglio.
Un augurio, in fondo, a tutti gli uomini di buona volontà, affinchè il Natale possa ritrovare la sua vera essenza, e le persone possano essere veramente più felici, in un mondo più giusto, dove il lavoro, la pace, la libertà, l’uguaglianza, la dignità, i diritti, possano essere dei valori acquisiti.
Un augurio a te, perché insieme possiamo continuare un cammino comune.
Buon cammino !!!!!!!!!!
Francesco Rivola
portavoce SEL Valle del Senio
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