Sinistra Ecologia Libertà Emilia-Romagna, riunitasi a Rimini nel suo primo Congresso Regionale il 15 e il 16 gennaio 2011, ha approvato il seguente ordine del giorno:
Più straordinari e meno pause, turni massacranti, limitazioni gravissime al diritto di sciopero e soprattutto nessuna rappresentanza in fabbrica per chi non si allinea e non cede al ricatto (fatto che non ha precedenti nella storia delle relazioni sindacali del nostro Paese). La firma di Mirafiori stravolge il sistema contrattuale e il delicato tema delle relazioni sindacali.
SEL Emilia-Romagna guarda con preoccupazione e inquietudine a questo ennesimo attacco ai diritti dei lavoratori che si collega in un unico disastroso scenario alle leggi Gelmini su scuola e Università e ricerca, alle leggi Brunetta sul pubblico impiego e al “collegato lavoro” recentemente approvato. Certo, Mirafiori rappresenta un evidente salto di qualità: siamo di fronte all'affossamento del contratto nazionale, alla cancellazione dei diritti fondamentali sanciti dal nostro ordinamento, al peggioramento effettivo delle condizioni per migliaia di lavoratori/trici.
Nonostante il tentativo di ottenere, attraverso l’arma del ricatto –“o voti si, o non lavorerai più”- un plebiscito per il sì al referendum sull’accordo, l’esito di Mirafiori ci restituisce un quadro in cui resistenza, dignità, speranze dei lavoratori e delle lavoratrici, non lasciano il passo a pressioni reazionarie e a coercizioni. Oggi come non mai, e alla luce del risultato referendario, è necessario ogni sforzo per riaprire la partita dentro la Fiat e in tutto il Paese.
In particolare tutto il centrosinistra, a partire dal Partito Democratico, deve sentirsi impegnato nel garantire un quadro di relazioni sindacali e di tutela delle condizioni rispettose dei diritti sanciti dalla costituzione, delle leggi e del contratto nazionale. La FIOM e la CGIL sono in campo e il risultato della prova di forza voluta dalla FIAT ne riconferma ruolo e legame con i lavoratori.
SEL condanna con forza questo “accordo” che esclude il Sindacato più rappresentativo tra i lavoratori dell'azienda e prefigura un ritorno ad un passato che si pensava fosse alle nostre spalle. Questo senza proporre nessun piano industriale valido e ignorando qualsiasi ipotesi di mobilità e sviluppo sostenibile.
Sinistra Ecologia Libertà – Emilia Romagna, vicina a tutti i lavoratori della Fiat Mirafiori, promuoverà nelle prossime settimane iniziative di mobilitazione e discussione anche in raccordo con la FIOM e la CGIL. A partire da oggi ogni struttura di SEL Emilia-Romagna deve ritenersi parte attiva nel contrastare questa grave violazione della democrazia nei luoghi di lavoro. In particolare, SEL Emilia Romagna aderisce a partecipa alla mobilitazione del 27 gennaio e chiama tutti gli iscritti e simpatizzanti a scendere in piazza insieme alla Fiom, alla Cgil e ai loro segretari generali a Bologna.
Più straordinari e meno pause, turni massacranti, limitazioni gravissime al diritto di sciopero e soprattutto nessuna rappresentanza in fabbrica per chi non si allinea e non cede al ricatto (fatto che non ha precedenti nella storia delle relazioni sindacali del nostro Paese). La firma di Mirafiori stravolge il sistema contrattuale e il delicato tema delle relazioni sindacali.
SEL Emilia-Romagna guarda con preoccupazione e inquietudine a questo ennesimo attacco ai diritti dei lavoratori che si collega in un unico disastroso scenario alle leggi Gelmini su scuola e Università e ricerca, alle leggi Brunetta sul pubblico impiego e al “collegato lavoro” recentemente approvato. Certo, Mirafiori rappresenta un evidente salto di qualità: siamo di fronte all'affossamento del contratto nazionale, alla cancellazione dei diritti fondamentali sanciti dal nostro ordinamento, al peggioramento effettivo delle condizioni per migliaia di lavoratori/trici.
Nonostante il tentativo di ottenere, attraverso l’arma del ricatto –“o voti si, o non lavorerai più”- un plebiscito per il sì al referendum sull’accordo, l’esito di Mirafiori ci restituisce un quadro in cui resistenza, dignità, speranze dei lavoratori e delle lavoratrici, non lasciano il passo a pressioni reazionarie e a coercizioni. Oggi come non mai, e alla luce del risultato referendario, è necessario ogni sforzo per riaprire la partita dentro la Fiat e in tutto il Paese.
In particolare tutto il centrosinistra, a partire dal Partito Democratico, deve sentirsi impegnato nel garantire un quadro di relazioni sindacali e di tutela delle condizioni rispettose dei diritti sanciti dalla costituzione, delle leggi e del contratto nazionale. La FIOM e la CGIL sono in campo e il risultato della prova di forza voluta dalla FIAT ne riconferma ruolo e legame con i lavoratori.
SEL condanna con forza questo “accordo” che esclude il Sindacato più rappresentativo tra i lavoratori dell'azienda e prefigura un ritorno ad un passato che si pensava fosse alle nostre spalle. Questo senza proporre nessun piano industriale valido e ignorando qualsiasi ipotesi di mobilità e sviluppo sostenibile.
Sinistra Ecologia Libertà – Emilia Romagna, vicina a tutti i lavoratori della Fiat Mirafiori, promuoverà nelle prossime settimane iniziative di mobilitazione e discussione anche in raccordo con la FIOM e la CGIL. A partire da oggi ogni struttura di SEL Emilia-Romagna deve ritenersi parte attiva nel contrastare questa grave violazione della democrazia nei luoghi di lavoro. In particolare, SEL Emilia Romagna aderisce a partecipa alla mobilitazione del 27 gennaio e chiama tutti gli iscritti e simpatizzanti a scendere in piazza insieme alla Fiom, alla Cgil e ai loro segretari generali a Bologna.
SEL Emilia Romagna
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