Sabato 13 novembre Sinistra Ecologia Libertà ricorda la figura di Ermanno Sangiorgi, questore di Palermo a cavallo fra ‘800 e ‘900.
Lo fa a Riolo Terme, dove Sangiorgi nacque, con un convegno dal titolo Cosa Nostra a Casa Nostra.
L'iniziativa è parte di un percorso di contrasto alla criminalità che SEL conduce a partire dal livello nazionale, e che trova qui impegnato il gruppo consigliare e l'esecutivo regionali.
Ermanno Sangiorgi fu il primo a riconoscere l’esistenza della Mafia come organizzazione unitaria e ad istruire un processo per quelli che oggi definiremmo reati associativi.
Il processo si concluse con molte assoluzioni e si dovranno aspettare gli anni ’80 perché, dopo le rivelazioni dei pentiti, la mafia venga ufficialmente riconosciuta per ciò che essa è, e non ridotta a una serie di episodi criminali.
Quella della sottovalutazione, spesso voluta e ricercata dagli stessi uomini d’onore, è d’altronde una costante nella storia delle organizzazioni criminali, che nel cono d’ombra della non riconoscibilità cercano lo spazio delle contiguità più inconfessabili, vero centro del loro potere.
L’impressione è che oggi la storia si ripeta nel nord del paese, dove si continua a voler circoscrivere le mafie come fenomeno meridionale, rifiutando così di prendere atto del loro carattere ormai globale, facilitandone le possibilità di espansione.
Non si può infatti adeguatamente combattere ciò di cui si rifiuta l’esistenza.
Sappiamo che, come afferma l’annuale relazione della commissione antimafia, “le mafie italiane si stanno, in forme diverso rispetto alle regioni di origine, radicando sempre di più nel centro Nord Italia, nel resto d'Europa e addirittura oltre Oceano”.
Ma sappiamo anche che la stessa commissione antimafia ha dovuto registrare le sconcertanti parole del prefetto di Milano: “A Milano la mafia non esiste”.
Sinistra Ecologia Libertà ha nel suo dna la lotta a ogni forma di criminalità organizzata.
Per questo vogliamo essere in prima linea nel vigilare, denunciare e combattere ogni possibile tentativo di radicamento delle mafie nei nostri territori.
Parlare di questo rischio, mantenere attente le coscienze, rifiutare alla radice ogni tentativo di minimizzare è il primo passo per conservarci un futuro migliore.
Questo è il senso del nostro impegno, a partire da questo convegno.
Giovanni Paglia
portavoce SEL Emilia-Romagna
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