Meno istruzione, meno formazione per tutti: la miope, ristretta, corrotta mentalità del governo di centrodestra ha innestato per la scuola, la formazione professionale, l’università e la ricerca una vera e propria marcia indietro, quando occorreva andare avanti e in fretta.
Sel aderisce con profonda convinzione allo sciopero proclamato per il 17 novembre, al fianco dei sindacati studenteschi che affolleranno le piazze, parteciperà alle manifestazioni che si svolgeranno in ogni città d’Italia. E’ necessario unire le forze di tutti per dimostrare come, in uquadro generale di degrado civile, politico ed economico del paese, sia proprio l’impegno di coloro che operano nel mondo del sapere a permettere di imboccare la strada del cambiamento.
Il tentativo di demolire la scuola pubblica è iniziato con l’attacco al tempo pieno, l’eliminazione delle compresenze e l’anacronistico ritorno al maestro unico nella scuola elementare; con i tagli al tempo prolungato e la riduzione delle risorse per le attività progettuali nella scuola media.
Ma i danni della sconsiderata politica della Gelmini giungono ora a mettere a segno un’improbabile e arretrata trasformazione della scuola superiore. Per ridurre il numero degli insegnanti il ministro ha pensato bene di porre mano a una ristrutturazione totale dell’organizzazione della scuola, eliminando materie, indirizzi, specializzazioni.
Anche l’università, la formazione professionale e la ricerca subiscono tagli di posti di lavoro, di risorse e di prospettive.
Ovunque il precariato è falcidiato da licenziamenti o da mancati rinnovi contrattuali.
Noi pensiamo che la scuola e l’università debbano essere cambiate e molto, ma andando esattamente nella direzione opposta dell’inetto ministro posto da Berlusconi a capo di un ministero che ha in mano gran parte del futuro del paese.
Occorrono risorse: tutti i miliardi di euro sottratti alla scuola, alla formazione, all’università, alla ricerca devono essere restituiti. Devono essere valorizzate le professionalità di coloro che, a vario titolo, lavorano in questi settori. Deve essere data attuazione alla Costituzione, che agli articoli 33 e 34 disegna una scuola e un’università, in cui i principi di libertà, di laicità, d’uguaglianza permettono di garantire pari opportunità a tutti quelli che le frequentano.
Le bambine e i bambini, le ragazze e i ragazzi sono il futuro del paese. Nella società della conoscenza il loro futuro è, innanzi tutto, rappresentato dall’aumento del livello di istruzione. Per tutti.
Forum studenti sapere è libertà
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