Viviamo in una provincia dalle grandi potenzialità, che ne hanno fatto un luogo di benessere diffuso, grazie al lavoro nostro e delle generazioni che ci hanno preceduto, alla ricchezza dei nostri territori, alle scelte di una politica che in passato ha saputo guardare alto e lontano.
Oggi non possiamo tuttavia nasconderci un senso di incertezza, di vago timore, quasi che la pesantezza della crisi abbia incontrato la stanchezza di chi “ha già dato”, e vorrebbe solo godersi i frutti di anni di fatiche.
Mancano le visioni, i grandi progetti e la capacità di farli diventare impegno collettivo, manca la politica.
Noi amministriamo, quasi che il nostro dovere sia solo quello di tramandare intatto o quasi a chi verrà il grande patrimonio ereditato da chi ci ha preceduto.
Dimenticando ciò che accadde al servo che nascose in una buca il talento che gli era stato affidato in custodia.
Mancano le visioni, i grandi progetti e la capacità di farli diventare impegno collettivo, manca la politica.
Noi amministriamo, quasi che il nostro dovere sia solo quello di tramandare intatto o quasi a chi verrà il grande patrimonio ereditato da chi ci ha preceduto.
Dimenticando ciò che accadde al servo che nascose in una buca il talento che gli era stato affidato in custodia.
La nostra è un’epoca di grandi sfide. Ciò che cambia intorno a noi è il mondo. Nella fucina della crisi globale emergono nuovi, grandi protagonisti, si prepara la fine dell’era del petrolio, immense migrazioni attraversano i paesi, ridisegnandone identità e lineamenti. Di questo vediamo i segni nel panorama che cambia intorno a noi, nelle nostra città, nei nostri distretti industriali, nei freddi numeri della contabilità economica.
Mai come oggi la sfera di cristallo è opaca, ma il messaggio è chiaro. Il futuro appartiene a chi da oggi avrà il coraggio di guardarlo in faccia e affrontarlo a viso aperto, costruendo da oggi il cambiamento.
Non si può fare in solitudine, non si può fare sigillandosi nelle proprie case in attesa che passi la tempesta.
La Provincia non può rinchiudersi nella provincia.
Mai come oggi la sfera di cristallo è opaca, ma il messaggio è chiaro. Il futuro appartiene a chi da oggi avrà il coraggio di guardarlo in faccia e affrontarlo a viso aperto, costruendo da oggi il cambiamento.
Non si può fare in solitudine, non si può fare sigillandosi nelle proprie case in attesa che passi la tempesta.
La Provincia non può rinchiudersi nella provincia.
E’ grande il bisogno di politica, di governo, di sinistra. Il nostro programma non è il libro dei sogni, ma è percorso da un sogno. Se non lo fosse, se si trattasse di un’operazione di marketing, di un patchwork di idee alla moda, di una sequela di strizzate d’occhio a questa o quell’istanza, di un inutile esercizio di stile non saremmo qui.
Ho invece scelto di partecipare perché credo che la Provincia, sempre a rischio di precipitare nell’inutilità, possa ritrovare un significato se saprà aiutare i territori a programmare il futuro, a trovare la strada di un lavoro condiviso e collettivo, a riprendere il filo interrotto di comunità che hanno sempre trovato nella solidarietà l’energia per camminare.
Se seguirete il mio programma spero condividiate un percorso che passo dopo passo porta al cambiamento.
Ho invece scelto di partecipare perché credo che la Provincia, sempre a rischio di precipitare nell’inutilità, possa ritrovare un significato se saprà aiutare i territori a programmare il futuro, a trovare la strada di un lavoro condiviso e collettivo, a riprendere il filo interrotto di comunità che hanno sempre trovato nella solidarietà l’energia per camminare.
Se seguirete il mio programma spero condividiate un percorso che passo dopo passo porta al cambiamento.
PARTECIPAZIONE, NUOVI DIRITTI, NUOVE CITTADINANZE.
AMBIENTE, RISORSE, ENERGIA, TERRITORIO
ECONOMIA, LAVORO, NUOVE IDEE PER UN NUOVO MODELLO DI SVILUPPO
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